Novartis investe ancora nella radioterapia

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Novartis ha deciso di investire oltre 200 milioni di dollari per potenziare la produzione di isotopi radioattivi con la creazione di una nuova struttura e l’espansione del sito di Indianapolis. La nuova struttura sorgerà a Carlsbad, in California. L’obiettivo dell’azienda è quello di ottimizzare la distribuzione dei prodotti per i pazienti della costa occidentale degli Stati Uniti. Il completamento e la messa a norma delle nuove strutture è previsto entro il 2026.

“Stiamo investendo oggi nelle nostre capacità di supply chain per assicurarci di essere pronti a fornire costantemente questi trattamenti complessi nel lungo periodo al crescente numero di pazienti che ne hanno bisogno”, dichiara in un comunicato Victor Bulto, presidente di Novartis per gli Stati Uniti.

L’impianto di Indianapolis sarà la prima fonte di produzione di isotopi negli Stati Uniti di proprietà di Novartis. La pharma svizzera continuerà a collaborare con fornitori esterni di isotopi per il mercato internazionale.

 Lutathera, per i tumori endocrini, e Pluvicto, per il cancro alla prostata, sono le terapia con radioligandi di punta di Novartis. Sia Lutathera che Pluvicto utilizzano il lutezio-177, emettitore beta, come molecola radiante.

Novartis ha anche recentemente acquisito Mariana Oncology, una biotech specializzata nella fase preclinica delle radioterapie. L’operazione ha visto la pharma svizzera sborsare un miliardo di dollari quale anticipo. Il candidato principale di Mariana Oncology è una radioterapia a base di attinio, attualmente in fase di studio per l’impiego contro il cancro al polmone a piccole cellule.

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